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Opere Complete
Volume Terzo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1914, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   884 GIUSEPPE DE VINCENZI
   duchi di Borgogna, che si gloriavano di essere i signori dei migliori vini delia Cristianità, proibirono con gravissime pene, secondo Fuso di quei tempi, di concimare le vigne con letami di stalla, acciò quel paese non avesse a perdere la grande rinomanza che avea per la bontà dei suoi vini. Ma se le vigne non vanno governate con concimi azotati, e se bisogna essere molto parchi con questi, giunte le piante alla grandezza in cui vogliono mantenersi, ciò non vuol dire che non debbano esser concimate nè punto nè poco, come alcuni pur usano di fare. Bisogna rendere al suolo ciò che la vegetazione gli toglie, e che non può ricevere dall'atmosfera, a meno che non ve ne resti ancora quanto basti per le future vegetazioni. Il mosto che si sottrae dal terreno della vigna non contiene che una traccia di azoto, se pur lo contiene, con una certa quantità di sostanze minerali, ed in ispecie di potassa, di acido fosforico e di acido solforico; così i pochi concimi che io do alle vigne dopo il sovescio dal 5.° o 6.° anno in poi non consistono che in potassa ed in fosfati, e quel pò7 di azoto che do al terreno lo do in forma di nitrati che ottengo da composti di terra, di calce, di solfato di calce, di concimi e di tralci, che del pari mi forniscono altre sostanze. Inoltre le mie vigne sono coltivate così basse che si sostengono benissimo con piccoli pali di salici, di pioppi o di acacia, ovvero con canne, e raramente questi sostegni mi costano più di lire 10 il mille, mentre in molte contrade, ove si dà maggiore altezza alle viti, vi abbisognano dei grossi pali, che anche col benefìcio dei vicini boschi raramente costano meno di 150 a 200 lire il mille. Poniamo pure che i piccoli sostegni non durino il terzo del tempo dei grossi pali, sarà sempre vero che nel nostro caso si spende 30 invece di 150 a 200 lire. Onde, come di sopra ricordammo, siccome vi sono delle vigne, che producono annualmente lire 4000 ed altre che ne producono 400, così non ci tornerebbe malagevole di provare, che le spese di piantamento e di coltivazione di una vigna, che produce lire 400, non di rado sono dieci volte maggiori di quelle che ne producono 4000. In agricoltura come in tutte le altre arti ed industrie, quello, che i buoni sistemi ed i