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Opere Complete
Volume Terzo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1914, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   società dei viticoltori tffl
   buoni metodi possono produrre colla spesa di uno, i cattivi non producono colla sposa di dieci; e come le buone pratiche sono la cagione dei benelìcii e delle fortune, così le cattive sono l'origine delle perdite e delle ruine. Noi dagli studi che abbiamo fatto delle condizioni della viticoltura in molte nostre provincie, abbiamo ritratto questo sconsolante convincimento che in moltissime nostre provincie, anche coi prezzi attuali elevati dei vini, la coltura della vigna, anzi che a beneficio, torni a danno del coltivatore a cagione delle pratiche irrazionali che vi si adoperano, e che, come in alcune provincie la vigna è una gran fonte di ricchezze, così in quelle sia una sorgente di miserie.
   Di recente ne è venuto alle mani un libro di O. Cinelli, I>rofessore di agronomia ed estimo e direttore della cantina sperimentale di Viterbo, che porta il titolo « Quanto costa l'uva ed il vino?» 1). Ne rileverò ciò che dice della viticoltura del comune di Viterbo, che, a dir vero, non è una delle contrade ove peggio si coltivi la vigna, ed il suolo per essere di formazione vulcanica vi è adattatissimo. Essendovi la vigna tenuta a mezzadria, e questa producendo in media 33 quintali di uva per ettaro, ne spetta 16,50 al proprietario della terra. Un ettaro piantato a vigna alla fine del quarto anno, quando si consegna al mezzadro, costa al proprietario lire 1823,58 2). Ma anche in seguito alcune parti delle spese di coltivazione restano a carico del proprietario, e queste ammontano annualmente in media a lire 98,60 per ettaro; sicché la spesa annuale per la coltivazione, per gli interessi e per l'ammortizzamento in 60 anni del capitale, per le imposte dirette in lire 27,36, e per la rendita della terra in lire 35, ammonta a lire 212,67 per ettaro. Onde i quintali 16,50 di uva tornano al proprietario a lire 12,89 il quintale 3). Il prezzo dell'uva dal 1865 al 1874 fu in media di lire 14,39 il quintale, e però sopra ogni quintale il proprietario troverebbe un benefìcio di lire (14,39  12,89) 1,50,
   l) Roma, 1882. s) Ibidp. 23.
    ) Ibidp. 25.