b0c1etì dei viticoltori
comm. Francesco, via de' Bardi, 7, Firenze - Rosi pTOf Ruggero, preside dell'Istituto tecnico, Jesi.
Berti, ministro di agricoltura, industria e commercio. Prima di venire all'esame, o dirò meglio, all'approvazione delle singole proposte, che sono state concordate fra i diversi proponenti, siccome qualche membro aveva espresso il desi derio, che è quello anche del Ministero, che gli intervenuti di oggi continuino i loro lavori, così io do prima di tutto la parola all'onorevole senatore Devincenzi, il quale intenderebbe di fare una proposta, che potrebbe considerarsi come un mezzo più facile di proseguire, per quel maggior spazio di tempo che si potrà, a portare la nostra attenzione su tutto ciò che concerne l'esportazione del vino.
Devincenzi. Ringrazio il nostro presidente di avermi dato la parola, e credo di interpretare i sentimenti universali dell'assemblea, facendo plauso all'onorevole ministro, che ha saputo così bene conoscere i bisogni e i desiderii della nazione, riunendo qui per trattare una materia, che è di grandissimo interesse per l'Italia, un così gran numero d'industriali e scienziati italiani. Ed infatti vedo qui un Cirio, che ha saputo così bene creare dei nuovi commerci, un Caselli e tanti altri operosi e noti commercianti, che rappresentano il movimento commerciale dei nostri vini. Vi vedo inoltre tutto ciò che v'ha di più illustre nella scienza, il venerando mio amico professore Cantoni, il Nestore dell'agricoltura italiana, che tutti abbiamo imparato ad amare e stimare da lunghissimo tempo; vi vediamo il fondatore della prima scuola enologica italiana, che ha fatto tanto bene all'Italia, il professore Cerletti; vi vediamo il senatore Tanari, che tutti conoscono per la recente bellissima parte che ha presa nell' inchiesta agraria. Ma quel che più mi rallegra si è il vedere un altro elemento fra noi, il quale, diciamolo pure francamente, finora sembrava fosse restato " inerte, ed oggi invece, non solamente si è mostrato operosissimo, ma veramente grande, voglio intendere la classe dei possessori e coltivatori delle terre, e basta nominare il solo Pavoncelli uomo che ha avuto il coraggio di raccogliere dalle sue terre in quest'anno 17 mila ettolitri di vino,