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Opere Complete
Volume Terzo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1914, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   GIUSEPPE DE VINCENZI
   e che ue ha commerciato per 60 000  per convincerci che quella inattività, che lamentavamo per la nostra industria agraria, non vi è più in Italia, e le è succeduta invece una grande operosità, effetto, credo, principalmente della libertà, che abbiamo riacquistata, effetto delle buone istituzioni, e della parte energica che vi ha preso il Ministero di agricoltura. Di tutte queste cose io sono lietissimo, e se dovessi ricordare tutti i benemeriti delle industrie nazionali qui raccolti non avrei mai fine. Ma una dolorosa idea mi rattrista, ed è che fra noi non vediamo più alcuni, i quali sono stati i nostri maestri, i nostri predecessori nel promuovere l'industria enologica in Italia. Qui non vediamo più il barone Ricasoli, non vediamo più il giovane Albizzi, del cui ingegno arditissimo tanto ci ripromettevamo; non abbiamo più un uomo che in altri tempi ha retto questo Ministero, e che ha scritto uno dei libri più comuni in Italia, il De Blasis; scomparve il generale marchese di Sarnbuy, che quasi al principio del nostro risorgimento, in occasione della Esposizione Universale di Londra nel 1862, fece tale un rapporto sui viui italiani, che quasi può dirsi che poi ci servì di guida a tutti nei nostri studi, nei nostri tentativi; se per poco ci ricordiamo tutte le cose dette in questi giorni, di tutto troviamo il germe nel bel libro del marchese Di Sambuy. Ma lasciamo quelli che non sono più, e sentiamo per loro, come dobbiamo, eterna gratitudine. Riepilogando il mio concetto dirò che quel che più ci conforta quest'oggi, è il vedere, per la prima volta, come la scienza più alta e la pratica la più operosa si dieno la mano per aiutarsi scambievolmente; e colla scienza e colla pratica si fa quel che si vuole.
   Noi abbiamo discusso del commercio dei vini, del come si possa promuoverlo, del come si possa ottenere e favorire il prodotto di questa o quella specie di vino. Or bene, io credo che non dobbiamo favorire un prodotto più che un altro; io dico: favoriamo tutti i vini che ci possono tornare di utilità. Quelle regioni che possono produrre vini da pasto, si sforzino in ogni modo di produrre questi vini; quelle regioni che non possono produrre principalmente, o che non