Stai consultando: 'Opere Complete Volume Terzo', Giuseppe Devincenzi

   

Pagina (428/510)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (428/510)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Opere Complete
Volume Terzo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1914, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!



[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   società. dei viticoltori
   ...................................... ... ^Of
   credono utile produrre dei vini da pasto o di lusso, producano pure vini da taglio, cioè materia prima.
   Ora permetta l'onorevole Pavoncelli che io gli rivolga la parola. Egli nei suoi bellissimi discorsi ha rivelato a noi tutti, all'Italia, che nelle spedizioni che fa dei suoi vini spesso se ne trovino delle botti di eccellente qualità da potere immediatamente passare al consumo, tali da reggere al confronto dei migliori vini di Bordeaux. Io pregherei r onorevole Pavoncelli, giacché le sue contrade sono a ciò adatte, di fare meno vino da taglio; inondi pur l'Europa, ma l'inondi di un vino di consumo immediato; faccia in modo che queste piccole eccezioni aumentino sì che un giorno possano diventare produzioni colossali.
   Una voce. Lo sta facendo.
   Devincenzi. Produca un buon tipo di vino tale da essere messo iu commercio immediatamente. I vini italiani possono avere un grande avvenire; ed io credo non ingannarmi dicendo cbe, se la Provvidenza ci salverà dalla invasione della fillossera, l'industria dei vini diventerà la prima, la princi-palissima industria dell'agricoltura italiana. Tutti gli altri nostri prodotti, gli oli, i grani, i risi, sono minacciati da una immane concorrenza; l'industria dei vini, per concorrenza che abbia, non teme dell'avvenire, inqnantochè fra tutti i paesi dell'Europa, quello nel quale più largamente, più economicamente si può coltivare la vite e produrre buoni vini, è certo l'Italia. È dispiacevole cosa, dirò con l'onorevole Pavoncelli, essere nel parlare personale, nondimeno è d'uopo alle volte parlar di sè, e debbo parlare delle cose mie per addimostrare dove possiamo giungere con la qualità e con la bontà dei nostri vini.
   Nell'Esposizione Universale enologica di Bordeaux, io, principiante nella coltivazione della vite e nella mani fatturazione dei vini, eccitato da alcuni amici, volli mandare 1 miei vini. Giova premettere una cosa: durante il mio esilio politico di dieci anni, per la incuria dei miei amministratori, tutte le mie vigne furono distrutte, di modo che, tornato, fui costretto a comperare il vino per la mia stessa famiglia, mentre per l'innanzi ne raccoglieva qualche migliaio di G. Devincenzi  Opere complete. Voi. III. 28