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Opere Complete
Volume Terzo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1914, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   GIUSEPPE DE VINCENZI
   ettolitri. Questa, che ad altri poteva sembrare uua sventura, fu per me una vera fortuna, poiché volendo piantare di nuovo le vigne, cominciai a ricercare e studiare quali specie di vitigni meglio mi convenissero tra quelli esistenti in Italia e fuori. Dopo alcuni anni mi persuasi che soltanto quattro o cinque erano le specie, o, a dir meglio, varietà da potere coltivare. Con questi pochi, e bene studiati vitigni, ripiantai le mie vigne. Or dunque il prodotto di queste nuove piantagioni fu quello che io mandai all'Esposizione di Bordeaux; e non sapendo qual prezzo potessero valere i miei viui, diedi incarico ad un mio amico che là trovavasi, di farli assaggiare da un degustatore francese, e metter loro un prezzo. Con mia grande sorpresa furono messi ai miei vini i seguenti prezzi: i vini dell'anno 100 lire l'ettolitro, i vini di un anno 150, i vini di due anni 200; in breve i vini di sette anni in bottiglia 798 lire l'ettolitro; prezzi che a me stesso parvero esagerati. Ma nonostante questi prezzi, ottenni uno dei due maggiori premi di merito conceduti all'Italia; uno fu conceduto al duca D'Aumale pei suoi vini di Sicilia, l'altro a me pei miei vini d'Abruzzo. La qual cosa dimostra che noi italiani, se vogliamo, possiamo produrre dei vini così buoni come quelli di Bordeaux, e come tutti gli altri vini più famosi.
   Ponendo mente a queste speranze, è nato nell'animo mio e nell'animo di molti dei miei amici, e credo nell'animo di tutti voi, un senso di dolore al pensiero che ci dobbiamo disunire; tale e tanta è l'utilità che tutti ricaviamo dalla nostra riunione. Poiché dal momento che fraternamente abbiamo esposto tutte le nostre idee, il doverci lasciare tornerà per noi dolorosissimo. Quindi è sorto il concetto, se mai questo benefìcio, che noi abbiamo ricavato iu due giorni, non potesse continuarsi, dando a questo nostro sodalizio il carattere di una certa permanenza. Rammento come è nata la Società degli agricoltori di Francia, la quale è divenuta una vera potenza, che ha fatto e sta facendo tanto bene all'agricoltura francese. Essa nacque da qualche cosa di simile a questa riunione. Erasi nel 1857, a tempo della Esposizione Universale a Parigi. Per un equivoco nato tra gli espositori inglesi di