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GIUSEPPE DE VINCENZI
con aiuti di qualsiasi fatta, si corchi di illuminare il Governo intorno a quelle cose che riguardino l'utile pubblico e specialmente l'incremento agrario del nostro paese.
Io son quindi prontissimo a mettere a disposizione eli questa Società che sta per costituirsi, tutti i mezzi che il Ministero ha nelle sue inani, perchè possa incominciare i suoi lavori nel più breve tempo possibile. (Applausi prolungati).
Si è paragonata la Società che sta per costituirsi ad una Società scientifica; io, membro dell'Accademia dei Lincei, affermo che mentre la scienza rende i più alti servigi all'industria, è bene che un'Associazione, la quale dovrà avere un'attività pratica più intensa, venga diretta da uomini appunto che appartengono e alla scienza ed all'industria pratica. (Applausi).
Noi, vivendo in un paese libero, dobbiamo adoperare tutti i mezzi che la libertà ci consente per venire in aiuto all'industria, senza gridar sempre contro il Governo e senza rivolgersi solamente a lui. (Bravo, bene!).
Perchè non possiamo noi fare quello che si fa in tutti i paesi dove si gode una grande libertà? Imperocché ciò che il paese fa da sè è duraturo, mentre ciò che fa un Ministro, il quale dall'oggi al domani può mutare, è labile e passeggiero. (Applausi prolungati).
Non debbo ora tralasciare di dire una parola di lode e di ringraziamento all'onorevole Devincenzi, mio antichissimo amico, col quale, essendo io segretario generale di questo stesso Ministero, mi trovai 20 anni or sono all'esposizione di Londra. E giacché un tale ricordo mi viene alla mente, non vi nascondo, o signori, che in allora avemmo a lamentarci dei vini italiani; poiché rammento che, invitato insieme all'onorevole Devincenzi ad un banchetto dai nostri espositori, constatammo che, dei molti vini recati alla mensa, non se ne potè bere che uno solo; tutti gli altri erano acidi! Ora, se paragoniamo l'oggi ai 20 anni trascorsi, vediamo con piacere che l'Italia ha già fatto molto, ma può fare ancora moltissimo. (Bravo, bene!).
Accetto poi con fiducia l'onorevole incarico di nominare