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GIUSEPPE DEVINOENZI
cati forestieri, è necessaria la cooperazione dei connazionali residenti all'estero, di quelli specialmente che già si occupano, o potrebbero occuparsi, del commercio vinicolo. Partecipando ad una istituzione destinata a promuovere uno dei principali interessi agrari e industriali del paese, i negozianti italiani residenti all'estero faranno opera patriottica non solo, ma otterranno ancora dei vantaggi materiali, poiché la Società favorirà ogni loro sforzo diretto ad accrescere il consumo dei nostri viui all'estero.
Trasmetto pertanto a V. S. alcune schede con lo schema di statuto della predetta Società affinchè ella, come non ne dubito, voglia interessarsi a diffonderle fra' principali negozianti italiani del luogo. Sarò grato se V. S. vorrà, a suo tempo, informarmi del risultato ottenuto dalle di lei pratiche e del probabile incremento di spaccio dei nostri vini in codesta piazza.
Anticipo vive grazie.
Il ministro B. Grimaldi
10 Maggio.
Comunicazione fatta al Senato del Regno della Società dei viticoltori prossima a costituirsi.
Nella tornata del 10 maggio 1884 S. E. il Ministro di agricoltura, industria e commercio, l'onorevole Grimaldi, rispondendo al senatore Alessandro Rossi che fra gli altri provvedimenti consigliava la costituzione eli speciali Società per migliorare le condizioni elell'agricoltura nazionale, diceva:
« ...... Intorno alle Associazioni sono pienamente d'accordo con lui, e vedo con piacere che comincia a farsi strada VAssociazione dei viticoltori italiani che non può non essere segnalata con piacere al paese, e speriamo che possa servire di esempio ad altre associazioni cousimili ».