GIUSEPPE DEVINCENZI
   soltanto una relazione che stiamo per esaminare, dividendo il nostro lavoro come segue:
   § I. Progresso dell'industria del cotone in Europa siuo al 1860;
   § li. Previsioni sul maggiore suo sviluppo pure in Europa;
   § III. Condizioni per sostenere la concorrenza coll'A-merica nella produzione del cotone.
   § I.
   Progresso dell'industria del cotone in Europa sino al 1860.
   La Relazione del R. Commissario Devincenzi non è scarsa di dati statistici, principalmente nella parte che tende a rappresentare le condizioni dell'industria del cotone in Europa sino al 1860, ossia fino a poco prima che scoppiasse la guerra tra gli Stati Uniti dell'America. Abbondante è la digressione; e su quei dati statistici il relatore appoggia tutto il suo ragionamento Per i grandi interessi che sono attaccati a questa industria sembra necessario un attento esame affine di conoscere tanto il valore di quei dati, quanto quello delle conseguenze che se ne deducono nello scopo ultimo d'incoraggiare la coltivazione del cotone in Italia.
   OSSERVAZIONE 1.
   A pag. 148 voi. 1. si riferisce che in tutta Europa il consumo totale del cotone nel 1860 è stato di balle 4 230000; e subito dopo l'autore della Relazione, osservando che questa quantità non basta, dietro l'autorità di Wanklyn membro del Comitato dell'associazione cotoniera di Manchester, dice che le manifatture di cotone iu Europa hanno ora bisogno annualmente di oltre quattro milioni di balle di cotone eli 400 libbre inglesi l'ima (circa 200 chilogrammi); e per far conoscere quanto al di là de' quattro milioni si spinge il bisogno, ne indica 4 300000, che in ragioue di chilogrammi 200 per ciascuna balla danno chilogrammi 860 milioni.
   Ma se è vero quanto si assevera a pag. 152, che il cotone