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GIUSEPPE DE VINCENZI
è già per revocare in dubbio che il consumo del cotone non abbia ancora da aumentare grandemente; già dimostrammo in altri scritti essere ben diversa la nostra convinzione: molto più di quanto non lo sia attualmente dovrà estendersi la coltivazione eli questo utilissimo arbusto. Ma prendendosi per base il consumo del cotone che ora si fa in Inghilterra per arguire quale sarà in avvenire non lontano quello di tutta Europa, ad altro non si giunge se non a raffigurare prossimi que' risultamenti che non sono ottenibili se nou col l'opera lenta del tempo. Imperocché quand'anche la civiltà potesse progredire eli celere passo, è pur sempre lungo il cammino. Ma ciò che è importante avvertano gl'Italiani, si è che l'Italia per la coltura elei cotone trovasi in così favorevoli condizioni che può acquistare il primato in tutta Europa rispetto all'America ed alle Iuelie orientali che ne sono attualmente le principali provveditriei.
Assai prima che la relazione del commendatore Devincenzi vedesse la luce avevamo dimostrata questa verità '); ma le altre osservazioni che qui in seguito occorre di fare intorno ad altri punti della relazione medesima, ci porgono occasione eli ritornare su questa parte importantissima della questione; e vi ritorniamo con quegli ulteriori riflessi che le circostanze consigliano per sempre più manifestare il nostro pensiero, che non concorda colle idee espresse nella relazione eli cui ci occupiamo.
§ III.
Condizioni per sostenere la concorrenza coll'America nella produzione del cotone.
Se il lettore vorrà riflettere sull'ordine che siamo venuti tenendo nell'esaminare il lavoro del signor Devincenzi, si avvedrà che per ottenere maggiore chiarezza e per procedere più logicamente, abbiamo cercato di raggruppare sotto generali proposizioni quanto trovasi qua e là sparso nella
l) V. Condizioni dell'Italia nell'agricoltura, nelle manifatture e nel commercio, Milano 1861, in Torino presso A, F. Negro.