GIUSEPPE DEVINCENZI
a preparare una terra franca, mantenuta fertile con sommersioni. È risaputo, infatti, che un terreno formato con l'aiuto della mescolanza di costituenti così differenti esige un certo tempo prima che la disgregazione e la coesione omogenea delle particelle si effettuino. Così una parte della piana è sempre allo stato di preparazione per la coltura.
La sulla e il granoturco, le di cui radici si cacciano e si # spandono profondamente, sminuzzando le terre impermeabili le più ribelli, furono le prime ad averne ragione. Sono queste piante che migliorarono lo stato fisico dei suolo, rendendolo più permeabile e più leggero, dandogli col sovescio l'aereazione e l'indispensabile sostanza vegetale azotata.
Quando il terreno vegetale è sufficientemente preparato, il metodo di coltura adottato è il seguente:
Ogni anno di semina il frumento in autunno. Fra le varietà fino ad oggi sperimentate i frumenti di Rieti, di Nòe e di Desprez hanno dato i maggiori rendimenti. Il trifoglio pratense o la medica vengono seminati a primavera e quindi irrigati a giugno, subito dopo la mietitura. Queste leguminose forniscono un'abbondante vegetazione, che si sovescia in agosto o settembre, prima di procedere alla nuova sementa del grano.
Sulle terre, nelle quali la preparazione è tuttavia in corso, si spargono prima delle semine, scorie Thomas, in ragione di cinque quintali per ettaro, ovvero ceneri potassiche, secondo la composizione attuale del suolo.
Dalle esperienze eseguite al Yomano, risulta che il trifoglio pratense seminato in primavera nel grano, dopo una leggera falciatura eseguita dopo la mietitura di giugno, ha fornito in due mesi e mezzo di vegetazione, sino a settembre, un prodotto di 18 a 20 tonnellate di foraggio verde all'ettaro, ciò che corrisponde, per il sovescio della sola parte aerea, da 10 a 11 quintali di nitrato di soda.
Istessamente la medica del Poitou, che ha prodotto tonn. 27,5 di foraggio verde negli 88 giorni di vegetazione (dal 14 giugno