DI PAKCEA/IO PALMA. XIII
   ve, tenterà di mettere in luce quanto è ancora sconosciuto o mal noto della vita e delle opere del lontano antenato, cercando di non cadere nel difetto assai comune di appassionarsi troppo per il soggetto trattato o in quello di falsarne la figura per eccesso di brevità. Heiionchè, il proposito di restar lontano da ogni pericoloso entusiasmo d'impressioni e da ogni discordanza d'idee e di vedute, è inefficace e lascia immutato l'imbarazzo derivante dal dover render manifesti sentimenti e giudizi intorno ad un soggetto che avremmo voluto studiare più profondamente, né compensa la nostra mancanza di meriti e di competenza. Non metteremo al posto della sincerità l'indulgenza, ma di questa il lettore, noi speriamo, ci sarà largo.
   Nessuno accenno, dei primi anni della vita del Palma, abbiamo trovato, né nelle carte rinvenute, né nelle opere ov'egli è ricordato: si sa solamente che nacque a Campii, il 22 giugno 1781, da Giampalma, dottore in leggi e da Violante Januetti. Da quanto fanno capire le memorie su riferite, ebbe i piimi elementi del sapere da quelli stessi ai quali fu affidata l'istruzione del fratello Nicola e passò gli anni della fanciullezza e dell'adolescenza nella serena tranquillità della casa paterna, finché, giovanissimo, ne fu tratto dai moti politici che, sulla fine del secolo XVITI e sul principio di quello testé scorso, agitarono con l'alito possente di un'era di vita nuova anche la nostra regione.
   Apre la serie delle carte una lettera del Palma: la prima di mano del nostro autore. Egli

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