Il Compendio della storia di Teramo è la sola delle opere del Palma che, per importanza di contenuto ed elevatezza d'intenti, ha fatto meritare all'autore l'onore di entrare nel novero degli storici teramani vissuti tra il secolo XVIII e quello testé scorso. E l'onore è quanto mai degno — beninteso nei limiti non vasti dei meriti di lui — ma, come abbiam visto, gli fu contrastato dalla morte,
   Da una lettera, scritta nel 1853 dalla vedova del Palma al fratello del marito, sappiamo che per una contestazione sorta intorno al modo di pagamento delle spese-di jtampa — l'autore di funa volta era quasi sempre anche l'editore —una gran parte delle copie del Compendio fu riconsegnata con ritardo; probabilmente nel 1856, come fa supporre la correzione a stampa dell'anno di pubblicazione che si vede in moltissimi esemplari. L'opera storica del Palma perciò non ebbe subito la diffusione meritata ed all'autore, il solo che —-con una frase di cui ormai si è abusato — si può dire abbia scritta la nostra storia con la penna e con la spada, mancarono le due più grandi fortune atte a formare e consolidare la fama di uno scrittore: la lode incondizionata e la ferocia della ('litica! Così Pancrazio Palma, nella schiera

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