DI PANCRAZIO PALMA ÌJÌ9
perviene con istrado compite dalle principali città; 4.° ivi già esiste una piazza di guerra capace di garentire i legni da ogni aggressione e le autorità del porto da ogni violenza; 5.° vi sono sufficienti magazzini che a vista del bisogno e dell'utile sarebbero aumentati dai privati; 6.° tutta la spesa sarebbe modica in paragone di quella che occorrerebbe per un porto in (Mona o in Penna. Supponendola anche di due. 168,000 quale fu valutata dal sig. Oolella ]), può questa erogarsi a riprese coll'ordiue seguente:
1.° I due moli protratti in mare, uniti ad una banchina, da prolungarsi sino alla piazza, della spesa calcolata
da detto ingegnere di.........139:000
2.° Una scogliera che affiancasse i due moli . 13:000
3.° Un faro o lanterna......... 5:000
4.° Un lazzaretto........... 8:000
5.° Un sistema di chiusura tra i piloni del ponte 3:000
TOTALE 168:000
L'ultima spesa di chiusura è inutile finché il ponte non si ricostruisce, ed a mio debole avviso tralasciatile sempre. Stimo la prima spesa erogabile successivamente con quest'ordine: 1.° il molo di destra; 2.° quello di sinistra; 3.. la banchina dal lido alla piazza. I moli contribuendo a tener fissa, netta e profonda l'imboccatura del fiume, impedirebbero i depositi di sabbia, i quali guastano, deviano, interrano la foce; romperebbero quelle orribili tempeste di greco-levante, le quali respingendo le piene del fiume nell'atto che trovasi pi ti gonfio dai temporali prodotti dallo stesso vento, sono e saranno cagione di fortissimi guasti alia città ed ai baluardi: dovechè i moli arrestando il mare a 200 o 300 palmi dalla riva, mantenendo la calma nel canale formato da essi, lasciano libero lo scolo alla corrente ed impediscono il rigurgito, il gonfiamento, lo straripamento. Ohe anzi non costruendosi in un atto i due moli, ma prima quello piantandosi dal destro lato, già solo farebbe in gran parte i sudetti beni. Senza di essi invano si profondono spese al
V. il a ftva.n Sn.ssn rl'Tta.lin. ». n,nno TTT. n. 23.