DI PANCRAZIO PALMA 523
diocre, un commercio sufficiente, e da essi un aumento di produzione e la possibile agiatezza di un popolo perspicace, robusto, laborioso, culto ed attivo.
Da « II Gran Sasso d'Italia, » opera periadica di scienze naturali ed economiche, (anno IV. N. 12, 15 giugno 1841.)
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Su di una strada rotabile che dovrebbe compire la comunicazione tra la foce del Trento ed il confine del regno presso Citta-ducale: del sig. P. PALMA, socio ora. della Soc. econ. del I.° Apruzzo ult.
Onorato da .più anni della nomina di socio corrispondente dalla E. Società economica del IL0 Abruzzo ultra non avea fin oggi a lei presentato in segno di gratitudine e di ossequio alcun mio lavoro, ben valutando la poca mia attitudine a far cosa ch'esser potesse in grado di quel degno corpo accademico. Spinto però ora dalla circolare de' 18 marzo, ardisco sottomettere all'esame de' mei dottissimi colleghi un quadro dei vantaggi, che al Regno in generale ed ai due ulteriori Abruzzi verrebbero, se una strada rotabile riunisse le due capitali di questi ultimi; aggiungerò al riguardo alcune poche e generiche osservazioni sulla facilità di costruirla, sulla direzione da seguirsi; le minute indica-cazioni essendo riserbate solo agii scienziati ingegneri, non ad economici scrittori.
A dimostrare l'interesse dell'intero regno non altro fa d'uopo che riferire il parere della Giunta mista, riunita ai 17 dicembre 1823 per ordine di S. E. il Ministro della Guerra e composta dai generali Bardet, Bscamard e dal colonnello Fischiili direttor generale dei ponti e strade, non che da altri superiori ingegneri. La deliberazione era stata provocata dal ministro degli affari interni, dietro la proposta del consiglio provinciale di Teramo, e noi qui ne riportiamo la sua conclusione:
« In tal modo si avrebbe una strada circonvallante, « che porrebbe in comunicazione il confine del Trento con « quello di Oittaducale: che l'inimico incontra nel territorio