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Opere Complete di Pancrazio Palma (1781-1850)

Giovanni Palma (a cura di)
Giovanni Fabbri Teramo, 1912, pagine 572

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   524 OPERE COMPLETE
   « della Marca, dell'Umbria e della Sabina delle strade con-« trovallanti il confine del Eegno; mercé cui i suoi niovi-« menti sono pronti e celeri, nel mentre che quelli delle « truppe del Re sono lunghi, dovendo retrocedere dal Trento « a Popoli per risalire all'Aquila e ad Antrodoco. Eifletten-« do che la privazione di una strada dietro il confine isola « in certo modo i piani difensivi di ciascuna parte della « frontiera abbandonando ogni corpo alle proprie risorse; è « di opinione, che la strada da Teramo all'Aquila per le mon-« tagne nel modo proposto sia non solo utile sotto le viste « difensive, ma tale benanche da doversene promuovere l'e-« sedizione ».
   Dietro tale decisione il sig. Direttore generale dei ponti e strade incaricò il sig. Ispettore Forti a formare il progetto di arte conforme alle vedute della giunta, ma che non fu mai da costui formato perché distratto dalle molteplici incumbenze affidategli.
   Dall'epoca della riferita deliberazione sono sopraggiunte altre circostanze, le quali aggravano il bisogno della comunicazione indicata: poiché alle antiche vie con trovallanti la nostra frontiera, una nuova se ne va costruendo da Ascoli a Eieti, quasi sul lembo del confine, la quale molto più spedite renderebbe le militari manovre di un aggressore; nell'atto che più facile si è reso il divi samento della giunta dal nostro canto, per essersi compito nel frattempo la strada dalla foce del Tronto a Teramo, e nell'aquilano l'altra da Amiterno al confine presso Oittaducale; non rimanendo ora a costruirsi che un tratto di miglia 22 dell'80 che separano il Tronto dal confine predetto.
   Ma non è il solo vantaggio di difensiva strategìa che il E. Ministero della guerra e marina ritrarrebbe da tale strada: poiché dovendosi portare su pel Vomano sotto le pendenze del Gran Sasso, andrebbe a costeggiare i residuali boschi di abete, nei quali rimangon tuttora superbi tronchi utilissimi alla E. Marina e che ora sono distrutti o fatti in pezzi per l'impossibilità di trasportarli. E quanti nuovi boschi non sorgerebbero qualora una strada rotabile li rendesse accessibili alle autorità ed ai compratori ? Certo che

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