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romana invece di seguire la sinistra sponda sino a Montorio abbia costeggiata la destra nel territorio del Fano di A-driano, nel quale tuttora ravvisansi i tagli operati dalla mano dell'uomo; se pure lo stesso non servisse per la traversa menante a detto Fano, allora sorgente più al basso del moderno paese, ove se ne scernono i ruderi. So bene che altri andamenti seguir si potrebbero, forse più brevi e dispendiosi. Dovrebbesi però passare sopra ciglioni di alti colli, intrafflcabili or per alte nevi or per fieri aquiloni e non aventi i ripari e la temperatura mite della giacitura scelta dai romani, ed a cui sappiamo che lo stesso ispettore sig. Forti abbia anche dato la preferenza.
Ho io poi bisogno di annoverare i vantaggi economici e commerciali che ne trarrebbero le due province ? Quella dell'Aquila si aprirebbe così la via per dolce declive di circa 40 miglia per iscendere all'Adriatico ed alla dogana di prima classe, onde aprir commercio con Ancona, Venezia e Trieste; scambiando i grani, le lane, le mandorle, lo zafferano e gli altri suoi prodotti con le merci forestiere mentre ora ha bisogno di trascorrere più di 50 miglia, attraversando la disastrosa scesa di Popoli per giungere a Pescara, e più di 70 per giungere alla dogana di Giulia. La nostra regione manderebbe egualmente nel superiore Abruzzo parte de' suoi vini ed olii, il pesce ed anche i cereali, le poche volte che colà se ne cercano, ed in ogni anno, nel mese che la raccolta delle nostre marittime contrade precede quella di una regione più elevata qual'è quella dell'aquilano. Di più la residenza' in Aquila del Liceo e della Gran Corte civile colà chiamandoci, renderebbe comodo il cammino da Te-ramo in quella città percorrendo sole 30 o 32 miglia invece delle 85 che ora dobbiamo fare passando per Popoli. Il vantaggio comune poi sarebbe il veder passare per le due capitali della provincia una strada la quale all'atto che metterebbe da un lato nella grande Salaria, e nell'Adriatico, giunta a Eieti menerebbe in Eoma ed alla foce del Tevere sul mar Tirreno. La qual via di 70 miglia circa da Giulia a Rieti e di 60 da questa ad Ostia; sarebbe una delle più facili e più brevi congiunzioni dell'Adriatico e del Tirreno