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clemenza ad assumere in grazia delle viste militari sopra espresse una parte dell'impresa, la media cioè da Molitorio al confine delle due provincia. Di là per Pizzoli nel sito più opportuno per riunirla alla via già fatta conducente ad Antrodoco da un canto e all'Aquila dall'altro, la strada dovrebbe formarsi a spese della provincia aquilana. Sarebbe questo tratto di cinque o sei.miglia, ma di facilissima costruzione sopra sodi e brecciosi terreni e senza bisogno di ponti. Eesterebbe alla provincia teramana il dover costruire il tratto da Teramo a Molitorio. Di sei sette miglia ne sarebbe la lunghezza, ma di grave spendio per otto o nove ponti che vi abbisognano, tanto che il progetto superiormente approvato non importa meno di due. 66,000.
Io per me, dopo aver vagheggiato questo ed altri mezzi di prosperità in due opuscoli, umiliando la presente memoria alla rispettabile società economica dell'Aquila, ho voluto pur leggerla innanzi a quella di Teramo, acciocché maturando e rettificando le mie idee ne facesse, se lo stima, materia di uno speciale rapporto al prossimo comizio provinciale colla speranza che anche la prima ne facesse materia di sue deliberazioni e di premure per quel generale consiglio, nello stesso modo che ambe le società, ed in grazia di esse ambi i consigli, presero interesse alla migliorazione del porto-canale di Pescara, da me debolmente proposta nello scorso anno, e sul quale soggetto spero aggiunger qualche altra riflessione prima che le tornate de' detti consigli si aprano.
Da « II Gran Sasso d'Italia » (anno V. N. 5,1. marzo 1842.)