Di PANCRAZIO PALMA
fu un semplice emporio, come quelli di Castro- Truentino, di Satino, di Vomano, di Aterno formati dalle naturalmente incanalate foci, ma fu un vero porto sotto alta e scoscesa pendenza. Quindi la progressiva diminuzione di fondo avvenuta nei tempi antichi, non a trasportate materie attribuir si debbe, poiché i folti boschi non le lascian rotolare, ma a naturale ritiramento del mare avvenuto, se è vero ciò che il sig. Mcolini osservava nel Tirreno (e dobbiam supporre eguali le vicende del supero mare) esservi stato un tempo cioè in cui il livello di quello di 300 palmi avanzava il presente. Ma saltando a pie pari i secoli vetusti, certo che quando forrnossi il presente porto di Ortona esser dovea sufficiente profondità in un mare disposto ad assalire piuttosto che ad abbandonare una ripa quasi perpendicolare. Ora non ostante il generale ritiramento, il mare ivi non si arretra, come sarebbe a desiderare, perché permettesse una strada marittima dalla foce del Foro a quella del Sangro. Eppure il porto è in gran parte interrato ed al suo fianco già formossi ameno passeggio posto al sicuro dagli assalti del mare. Quindi il prolungamento del molo non darebbe che un porto temporaneo ed a lungo andare un bel piano per giardini, sia anche che il nuovo molo si facesse a trafori; e ciò per la notata diiferenza tra il Tirreno e l'Adriatico, imperciocché si assicura che il porto di Bari ha incominciato a rinterrarsi appunto sotto due archi che uniscono il molo alla terra ferma.
E non avverrebbe égli lo stesso al porto di Penna? Supponiamo stabiliti i due moli e l'intermedio cappello. Se vi sarà calma vi sarà riempimento, anzi con maggior prontezza che in Ortona: poiché se il solerte Aripide ci descrive le laterali pendenze e le esterne pendici del seno di Lotto, ci fa pur certi che il medesimo finisce a spiaggia nella interna circonferenza. Quindi è da supporre che quella, come tutte le altre, sia stata formata da lente deposizioni marine e da superiori lave risospinte ed ivi deposte, appunto perché formando il Lotto una piccola baja evvi sempre nel suo interno minore agitazione che nell' esterno al di sotto le erte rupi cui semprepiù scava l'impeto delle onde che vi