DÌ PANCKAZtO PALMA 53?
Risposta del Presidente del Consiglio Provinciale D. Pancrazio Palma al Discorso pronunciato il 1. maggio 1839 dall'Intendente Signor March, di Spaccaforno per l'apertura del Consiglio Provinciale del Primo Apruzzo Ultra — TEBAMO, dalla Tipografia dell'Intendenza.
Signor Intendente,
L'alto onorevole incarico a me dalla Sovrana clemenza addossato, tanto alle mie deboli forze superiore, mi avrebbe pienamente disanimato, sì che avrei chiesto d'esserne sgravato, se la strettezza del tempo non mi fosse stata di ostacolo e se non avessi ripreso coraggio leggendo l'elenco de' miei illustri Colleghi, fiore ed ornamento della nostra Provincia. Un debole, io conchiusi, fra tanti forti nuocer non può alla pubblica cosa. Fortunato, quindi, mi chiamo di nasconder fra essi la mia insufficienza, fatto del bel numero uno.
Avendo il dovere in nome di tutti portar la parola, a-gevole mi è l'interpretare e l'esprimere i loro sensi concordi: pel Ee n. s. una fedeltà ed un attaccamento a tutta prova: pel lor paese uno zelo ed un interesse senza limiti.
Il vostro saggio e terso ragionamento, Signor Intendente, respira in ogni frase la devozione migliore al Monarca, l'amore del bene, predilezione per la provincia, che il giovine e sapiente Principe vi confidò per nostra somma ventura. Possa egli trattenerv'in in essa per molti anni, onde compier possiate gli svariati filantropici divisamenti che pur ora ascoltammo e quei maggiori che la vostra saggezza ha concepiti! Poiché gii amministrativi miglioramenti han bisogno di tempo per isvolgersi con quella calma e regolarità le quali distinguono i paterni ed illuminati reggimenti.
E cosa far potrebbe di meglio questo Consiglio, che seguire nelle sue deliberazioni l'ordine delle felici idee profuse nel vostro inaugurole preludio! Con sì sicura scorta l'agricoltura e la pastorizia, le arti ed il commercio, la pubblica istruzione e la buona morale, il sollievo dell'infermità e della miseria, ponti e strade sopratutto richiameranno l'attenzione de' miei dotti e solerti Colleghi. Ben dissi: sopra tutto ponti e strade: perciocché senza agevoli e sicure comu-