L'amore sincero della Provincia cui appartengo ini ha fatto sempre riputar mio l'onore di essa e come a me appartenente ogni disdoro che alla medesima si attribuisce. Ma pochissime volte mi è occorso godere del primo, spessissimo mi è toccato soffrir pel secondo: giacché non so qual destino perseguiti la nostra Provincia da farla esser sempre
O mal vista, o mal nota, o mal gradita.
Quindi io esponeva le mie idee, sul proposito, alla Società economica in occasione di un rapporto alla medesima commesso e destinato al 7° Congresso Italiano-scientifico. Questo rapporto fu disteso e spedito, ma non pubblicato, ed appena poche frasi ne furono incluse nel rapporto generale presentato alla radunanza, che tutto si dilungava su ciò che apparteneva alle più grandi provincie. Esso in vero non investigava che lo stato tìsico-morale dell'agricoltura, delle arti e delle industrie, che più da vicino la riguardano, narrando dei diversi prodotti, metodi di colture, degli istru-menti dell'intiera provincia sì varia nella natura e giacitura delle sue terre, e che quasi tutte le coltivazioni riunisce. Perlocchè sebbene si avesse in mira la più scrupolosa verità, pure plausibile an/i vantaggiosa idea avrebbe recato del nostro stato in paragone de' vituperi ed esagerazioni che ci si regalano. Poniamo questa non curanza della società fra le novautanove fatalità delle quali qui do un saggio. Per farlo più alla distesa avrei dovuto serbare memoria di tante opere di storia, di geografia e di pubblica economia che scorsi dalla mia infanzia fin oggi; ne' quali il sito, il clima, la popolazione, il nome de' luoghi abitati, le coltivazioni, i P. PALMA, Opere complete 35