Stai consultando: 'Opere Complete di Pancrazio Palma (1781-1850) ', Giovanni Palma (a cura di)

   

Pagina (599/626)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (599/626)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Opere Complete di Pancrazio Palma (1781-1850)

Giovanni Palma (a cura di)
Giovanni Fabbri Teramo, 1912, pagine 572

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   DI FANCKAZIO PALMA 54!)
   sinio onore di aver dato il nome a tutte tre '): non ostante che lo Sdoppio avesse statuito e molti avessero ripetuta la sua sentenza: Viri docti lexicis non velut magistris, sed tanquam ministris in -memoriae mbsidium utuntur! Sembra però che il Calepino, almeno nelle più recenti edizioni, sotto li'ome di Brutii o Bnitiani, sebbene li traducesse Abruzzesi non intese parlar di noi, poiché li dice in Magna Grecia.., cantra Siciliani... a Romania propter eorum perfidiam,.. ad servilia opera semper coacti. Or dunque Abruzzo ed Abruzzesi sano pel Calepino il volgare di Brutium e di Brutiani. E forse il Boccaccio con quel suo Abruzzo lontano più di millanta miglia intese il Bruzio ; tanto che a' suoi tempi appena negli atti governativi sotto il nome Oiustisìerato de Aprutio si comprendevano le tre provinole, giacché gli aquilani parlando dell'attuale nostra provincia ci davano gli antichi nomi di Apruzzo e Penne, come si ha da più scrittori citati da Antinori, sino al declinare del secolo XIV e fra essi Boezio presso Muratori parla dell'Apruzzo come di luogo confinante ad Aquila.
   Intanto al Boccaccio, al Villani, al Calepino ed ai posteriori vocabolari si appellano coloro che scrivono Abruzzo; noi abbiamo concisamente notato la ignoranza e gli equivoci di altri autori sul conto nostro. Solo vi sarebbe a lor favore la quasi comune pronunzia, la quale esprime Abruzzo e non Apruzzo; ma in ciò il volgo adopera un idiotismo dicendo Abruzzo, come preferisce : pulbito, volbe, lebre, abrile, colbo, larnbada, sblendore ecc., ma nessuno così scrive. Laonde chi scrive Abruzzo sull'autorità de' classici italiani e de' dizionarii, sottoscrive alle loro turpi etimologie. Ora fr. Ambrosio Calepino, il principe de' vocabolaristi, seguito dai susseguenti, dopo aver tradotto Brutii per abruzzesi, dice che Brutii dicti snnt quasi 'bruti, idest tardi, stupidi ol>~ scoeni. ~Son pertanto in altri lessici trovando gli apruzzesi detti latinamente Samnites e la nostra Interamnio: Vrls
   ') Seguitando il nostro vescovo a firmarsi vescovo aprutino i suoi colleglli così non lo chiamano ne' loro carteggi ma semplicemente vescovo di Teramo; noi mentre danno a quel di Piscina il titolo di vescovo de1 Marsi, coni'egli si soscrive.

Scarica