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Opere Complete di Pancrazio Palma (1781-1850)

Giovanni Palma (a cura di)
Giovanni Fabbri Teramo, 1912, pagine 572

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a cura di Federico Adamoli

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   554 OPERE COMPLETE
   Dopo il risorgimento delle lettere, su qual'opera nostra potevansi ritrarre notizie archeologiche, ecouomiche, topo-grafiche, artistichef Scrisse un Muzi la Storia di Teramo sul finire del secolo XVI, ma non fu mai edita. Raccolse il dottissimo Brunetti, circa la metà del secolo XVII, Sacra et propliana Aprutn monumenta, per tutte tre le provinole, ma non solo non fu quest'opera pubblicata ma andò miseramente perduta; meno pochi frammenti estratti dal Ca-marra per Chieti, dal Romanelli per Ortona, dall'Antiuori pei suoi materiali iudigestameute poi pubblicati, e dal Palma il quale dai pochi residui ritrasse molte notizie per la cronologia pretuziana. Bella raccolta di documenti per una storia di Atri accumulò il sig. Nicola Sorricchio nel .secolo XVIII ma rimangono tuttora inutili nel familiare archivio.
   Or qual potrebb'essere la cagione che trattenne i citati autori dal pubblicare colle stampe le loro opere? La mancanza di gradimento de' cittadini, io penso, e la rammentata loro indifferenza; poiché non potevano imprimersi quei grossi volumi senza un'associazione o sicurezza di spaccio che non poterono sperare. Certo che il Muzi nell'altra sua opera: Dialoghi... di varia lezione, di cui la prima parte fu pubblicata in Chieti nel 1612 dal figlio e l'altra fu anche perduta, tanto ci fa supporre a suo riguardo. Per lo che non avemmo a stampa alcuno scritto di patria antichità sino all'Jn-teramnia Praetutia data in luce, a sue spese, dal sig. Gio. Berardino Delfico, nel 1812.
   Circa le economiche disamine, i primi a scriver qualche cosa nel declinare del secolo passato, furono il riferito sig. Gio. Berardino Delfico che nel 1792 pubblicò un'operetta sui boschi della provincia, il eh. sig. Melchiorre Delfico negli opuscoli « sugli stucchi », « sul tavoliere di Puglia », « sull'abolizione delle risaie », « sul tribunale della grascia » ecc. Il sig. Gio. Filippo Delfico che scrisse sulla « conservazione dei boschi; il sig. Nardi sull' « agricoltura, arti e commercio»; il sig. Thaulero sulla «utilità delle chiusure»; il sig. Quartapelle che die in luce la riputata sua opera « principi della vegetazione », oltre il periodico del sig. Comi cominciato in gennaio 1792, il quale ebbe un anno di vi ta,

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