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Opere Complete di Pancrazio Palma (1781-1850)

Giovanni Palma (a cura di)
Giovanni Fabbri Teramo, 1912, pagine 572

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a cura di Federico Adamoli

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   556 OPERE COMPLETE
   dono la sponda sinistra, abbandoni!ando terreno sulla destra, in modo che se si fortificasse questa sola i fiumi s'incanalerebbero. Tale fortificazione della sponda sinistra dovreb-b'essere fatta con rivestimento di fabbrica, nel mentre si andrebbe occupando il letto destro, dolcemente inclinato, con piantagioni. Il tentar queste o deboli ripari nelle ripe sinistre, sarìa opera perduta.
   Del resto potrebbe ora dimostrarsi che la nostra prosperità, colla scomparsa degli ostacoli, è da trentanni notabilmente aumentata; i nostri agricoli prodotti son migliorati e moltipllcati; diverse industrie souosi introdotte ed il buon senso del nostro popolo, nonostante l'inondazione di esteri tessuti a noi provenienti dal porto franco di Ancona, comprando moltissimo cotone filato di esso schietto e misto a lino ed a lana, ne fa tele vesti, coverte. Si moltiplica-nò gli ulivi, le case rurali, i prati artificiali. I proprietarl imprendono a gravi spese l'arginamento dei fiumi con metodi felici. Del qual progresso pruova ne è l'aumentato popolo, giacché numeravansi nel 1816 anime 170.000 e nel 1846: 220.000. Durante i menzionati 30 anni sonosi artefatte, oltre molti ponti, strade rotabili per circa 100 miglia comprese quelle in costruzione; nel mentre nel 1816 non eravi un sol palmo di strada fatta dalle mani degli nomini Quindi consolante può oggi riuscire Pesarne della nostra condizione, se un occhio al passato voglia rivolgersi, un altro al resto del regno. Tanto ciò è vero che per quanto triviali si fossero le mie osservazioni sulla nostra prosperità, offerte a questa rogai Società poi da me pubblicate nel 1837, pure furono lette con compiacenza e fecero pregiare la provincia. Esse però non giunsero che a pochi del gran numero dei dotti... altrimenti vari di essi non avrebber parlato con tanta inesattezza delle nostre terre e delle nostre acque; stante le genuine notizie di fatto che ivi erano, frutto di 40 anni di osservazioni. Molto meno uno dei signori intendenti di Calabria nel discorso del 1844 avrebbe lamentato che il vino colà costi il triplo di quello che si paga negli stessi Abruzzi, ove ne è scarsezza.
   Toglie da ciò che ho detto conchiudere che descriven-

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