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Opere Complete di Pancrazio Palma (1781-1850)

Giovanni Palma (a cura di)
Giovanni Fabbri Teramo, 1912, pagine 572

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   DI FANCRAZIO PALMA 563
   cagioni che il signor Palma siegue a narrare. Infatti esso dice che le guerre intestine nascendo ogni giorno e la rapina essendo il mestiere di ciascuno ebbero le popolazioni a ritirarsi in luoghi alpestri e difficili, ove pochi potessero resistere a' molti; e perciò le fertili pianure ed i luoghi aperti non venivano abitati ma stavansi solitari ed incolti. Diminuite le guerre intestine, due altri mali vennero a nascere: i pirati ed i banditi; i primi frequentavano i luoghi marittimi, i secondi la pubbliche strade, le abitazioni isolate, e celavansi ne' boschi. Miserandi fatti notansi avvenuti nella Provincia del I.° appuzzo ulteriore per quella cagione e per l'altra ed infelicemente sono durate sino a' nostri giorni.
   In questa Provincia la coltivazione delle risaie spopolava la campagna, ma grazie alla saggezza del governo furono vietate, ed ora sorgono abitazioni e popolo dove erano pantani e ranocchi. Da ultimo altro male era proprio del teramano, come di tutta la linea di confine dello Stato pontefìcio. I nostri padri anzicchè favorire le produzioni con accrescere il numero de' consumatori e de' compratori, studiaronsi di limitare il consumo proibendo l'estrazione. Per tale erroneo principio con somma gelosia guardavansi i confini perché nulla de' nostri prodotti escisse al di fuori ma si stesse nel regno e facesse tale abbondanza da fomentare la pigrizia e scoraggiare ogni attiva industria.
   Eranvi a tale oggetto i così detti capitani della Grascia che cinti da sgherri guardavano attenti che nulla si estraesse, ed ecco avarie, angario, estorsioni e somiglianti mali gravissimi. Cessarono; è già molto, questi capitani, ma il male fatto ancora non si ristora, che i grandi corpi hanno possente forza d'inerzia per conservare lo stato in cui furono messi. Mole stani sua.
   Art. III. Parlasi in questo delle strade e dopo aver detto assai giudiziose sentenze sulle strade regie, e sulle provinciali che a quelle devono riunirsi, si fauno de' scusa-tissimi progetti per aprire le strade interne e specialmente quelle di Tottea che deve aprire la comunicazione colle Pro-vincie

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