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Osservazioni Geologiche e Memorie Storiche di Accumoli in Abruzzo

Agostino Cappello
Stamperia del Giornale Arcadico, 1825, pagine 164

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   in un'altra varietà di pietra arenaria. Il nostro macigno però rassomiglia alla pietra bigia dei toscani , che r usano con maggiore utilità della pietra serena t ' Io ignorava questa varietk , benché l'abbia poi vista riportata dal Bossi e da altri (i); perciocché in una brevissima dimora a Firenze avendo' vedute le due varietà. lavorarsi sulla piazza dell'Annunziata di quella capitale, mi diressi tosto dal chariss. Nesti, ne avendo avuta la fortuna di trovarlo ricorsi al valente direttore dell'Antologia, il quale con somma gentilezza inviommi dal sig. Repetti versatissimo nelle cose geologiche, che me ne diede distinta storia indicandomi ancora di consultarne il Targioni (2). Ma per tornare ai proposito* fa d'uopo avvertire che col nostro macigno arenario alternano nnmerosi massi di schisti argillosi micacei più o meno duri, ed alcuni di color turchiniccio. Questa specie di lavagna, come notai di quella sui munti simbruini (3), serve ai nostri contadini per coprire le loro casette nella montagna onde ripararsi • dalle dirotte pioggie che sogliono improvvisamente venire nell'estiva stagione. La no-
   (1)'Dizionar. portatile pag. 216.
   (2) Quesf ifftistre autore ne'suoi viaggi della Toscana fra lè ùtili. cose ricorda che il macigno dei toscani è tutta una sostanza la quale subisce vari gradi di durezza , per cui distinguesi generalmente col nome di pietra serena , e pietra bigia, che è più dura della seréna. Lo sfarinarsi poi e cadere a pezzi i pietrami di edifizj bellissimi lo ripete l'aut. dalla negligenza degli architetti di non scegliere le pietre così dette forti e ruspe , e per dir meglio la pietra bigia. Targioni Tom. 1 pag. 17.
   (3) Topograf, fisica dL Tivoli pag. 17ì