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pone il mio gtenitpre, che se fosse statò completò; sariasi riunito col monte di Rapino al di lk del Tronto * formando in tal caso un altissimo monte, ed avrebbe Quindi con immenso danno chiuso il corso ad un fiume superiore che rapidamente discorre, i Da quanto: si é fin qui detto rimane indubitato , che l'avvenimento di tali fenomeni ha luogo pià per un' azione fisico - meccanica * che per una chimica decomposizione. Perocché non posso io; convenire col'dotto naturalista Antonio Orsini di Ascoli, il1 quale essendone Stato non ha guari da me pregato , mi favorì una relazione dell'accennato*^avvallamento di Castel Trosino distante tre miglia 'dalla cittk di 'Ascoli. Ripete egli quel sinistro dasllo sprigionamento dei gas mercé dell'azione chimica delle copiose acque 'sopra i sulfuri metallici, che si ravvisano nei penetrali dell'avvallato terreno. Niiina pirite esiste nei luoghi avvallati che io .testé descrissi , né la presenza di questi feulfpri trovasi in; niun villaggio dell* Umbria limitrofo al patrio suolo, in che avvengono pià o meno le stesse -sventure » D* altronde il prelodato' naturalista narra che tre giórni continui di copiosa pioggia precedette l'ascolano disastro' accaduto il giorno 24 settembre- 1810. Dall'altro èst*to* il'terreno, meno quegPiaterm sul* furi, é 1rtàrnóSó, e la stessa é la posizione grafica ; nellé fenditure inoltre di questo suolo marnoso scorrono con placidezza continuamente le acque, conforme • nella stessi relazione ho rilevato; perciocché Io ^sviluppo' dei gas di frequente avrebbe' dovuta produrre'' qualche; frana* Forz'é dunque dire che la straordinària violènza delle copiose acque fu quella che per la . qualitV delr terreno produsse quel disastro colla , rovina del territorio * di sette, case , e di la persone eh* vi ferirono. >