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Osservazioni sulla prosperità della provincia del primo Abruzzo Ulteriore


Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 142

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   o distrutti , ed allora i piccoli progressi sparivano. Finalmente la nostra Provincia venne stabilmente a formare la frontiera del regno di Ruggieri. Le sociali istituzioni allora acquistarono una certa consistenza. La regia autorità protesse i deboli contro i potenti : si stabilirono i magistrati : molte città ottennero di reggersi a municipio , o , come dicevasi , sotto il regio demanio , e subito migliorarono. Il feudalismo però regnava nel resto de' paesi con tutti i suoi mali , e questi si accrebbero allorché , perduto il proprio Sovrano , il nostro regno fu ridotto al misero stalo di provincia di Spagna. Tutto allora peggiorò. Non solo non si ajularono i Comuni a rientrare nel regio demanio , ma si venderono quelli che vi si erano mantenuti, o si erano riscattati con mille sacrifizi. Si rivenderono quei feudi che per legge erano ricaduti alla Corona , in vece di mantenerli a pio di essa : e come dice Galanti , i ministri Spagnuoli alienata avrebbero la capitale , se avessero trovato un compratore. Ma se non la distrassero in complesso , ben la smaltirono a minuto , cedendone a vari i dazi e le rendite. In quell' epoca luttuosa tanti erano i disastri , quante le leggi finanziere. Ciascuna dava il suo colpo all' agricoltura , alle arti , al commercio. Ma di tutti i flagelli del vieeregnalc governo il più terribile fu il mucchio di privilegi conceduti alla città di Napoli. Là si concentrarono tutte le magistrature , 1' armala , gli arsenali , e lino i bagni de' for-