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Osservazioni sulla prosperità della provincia del primo Abruzzo Ulteriore


Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 142

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   zati. Là solo un' università e qualche collegio. Là correvano tutte le ricchezze e tutti i talenti. Ivi esenzione da tributi diretti e da leve. Qual meraviglia se le provincie divennero povere e spopolate ? La nostra coi mali generali ebbe le sue particolari cause di diminuzione di gente. Fermiamoci su di esse scegliendo le principali, cioè Stucchi, Banditi, Pirateria., Risi , Grascia.
   Stucchi.
   Questo agrario flagello , di due arti sorelli; Agricoltura e Pastorizia , aveva fatte due acerrime nemiche. L' agricoltore del fondo soggetto a stucco n' era il padrone in estate sì , in inverno no. Gli era vietato romper le terre nella propria stagione , che è prima de' geli , ma doveva aspettare il 25 marzo : quindi non poteva coltivare nè frumentone ne legumi. Era severamente proibito cingere il campo con siepi , il piantar alberi , e fino le viti e gli ulivi : e quel che sembra incredibile , era proibito di fabbricarvi abitazioni. Avesse almeno tal sistema giovatp alla pastorizia ! Non già. Ridotte le pecore in inverno al semplice pascolo , senza fieni e senza frondi di alberi , perivano per poco la stagione fosse stala nevO' sa. Quindi anche oggi , dopo tanti anni dall' abolizione , i territori soggetti allo stucco si riconoscono dal resto. Sebbene sieno i più temperati , i più piani ed più fertili , sono tuttora