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Osservazioni sulla prosperità della provincia del primo Abruzzo Ulteriore


Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 142

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   i più spopolati. Andate poi a sentire certi scrittori , anche nostri , perchè tante belle terre sieno prive di piantagioni e di case. Subito vi daranno per causa 1' ignoranza , la pigrizia i pregiudizi : e con ciò si mostrano essi gì' ignoranti , i pigri , i pregiudicati.
   Pirateria.
   Ho detto che fra noi i monti sono più abitati de' piani , e delle marine. Donde questa inconseguenza ? Dalla necessità , io'rispondo. Senza rimontare molto indietro quasi tutti i..Paesi della nostra provincia , o sono. Castelli de' rispettivi Baroni , e costóro li volevano non ilei luoghi più fertili , ina ,nei colli per' natura più forti : o furono prodotti dagl' incastellamehti , tanto in moda , ne' secoli X , e sceglier
   dosi i siti più sicuri dalle > interne edestéré de* vastazioni. Quindi le pianure c dolci colline rimasero abbandonate. Ma il disertamento della spiaggia marittima e delle yalji. ole' fiumi fu 1' opera della pirateria , in prtjraa 4ev Saraceni-, poi de' Turchi europei ed in fine degli Africani , flagello che è durato siao al . trattato conehiuso collei potenze barbaresche. Chi voleva abitare , „a pericolo di essere latto schiavo e condotto a mangiar¦•grilli ¦ salati in Africa ? Or dóve non possono dimorar uomini , ivi non barche , uon pesca , non commercio , uoa case , non agricolturak E quesjto malanno co-^ uiune a tutto il litorale del Regno , fu.da noi