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Osservazioni sulla prosperità della provincia del primo Abruzzo Ulteriore


Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 142

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Torclino , nei letti abbandonati ( e che si dovrebbero imboschir di piante fluviali ) invasi talvolta da un' acqua di espansione , e non mai dalla massa della corrente , sarebbe sufficiente costruir la strada nel modo ordinario , ma elevata a proporzione crescente , con ispesse trombe di 8 , 12,16, 20 , 24 palmi di corda : in modo che più la strada si avanzasse nel letto del fiume, più vicini e più larghi fossero i ponticelli , finche giuntosi all' alveo occupato dalle medie alluvioni , ivi la strada divenisse ponte con tutte le regole.
   Per gli altri fiumi e torrenti , essendo incanalati verso la foce ; più difficile riesce il sostenervi i ponti in vicinanza del mare , come il fatto ha dimostrato. Coincidendo le grandi piogge colle violente agitazioni del mare , le une e le altre prodotte da venti di levante , greco e sirocco ; avviene che nello stesso alto che scendono da tulle le alture i maggiori volumi di acqua , il mare in vece di accoglierli, trovandosi agitato , li risospinga. Si aduna allora sopra lo sbocco una massa di fluido da produrre , colia doppia spinta della corrente e del mare , i maggiori guasti dei ponti , come avvenne a quello del Salino , giunto quasi a compimento , all' altio del torrente Calvano , ristabilito avvedutamente più sopra corrente , ed ultimamente a quello del Versaechio , clic anche si sta ricostruendo più lungi dal mare. Belli all' incontro , solidi , e sicuri dai fluiti , perchè in alvei non incanalali , sono i ponti di