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Osservazioni sulla prosperità della provincia del primo Abruzzo Ulteriore


Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 142

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   mano avrebbe il vantaggio di accostarsi ai comuni ed ai boschi della parte opposta, die ne trarreber molto utile , ed il grandissimo bene di scendere insensibilmente , evitando inutili risalite , ed i pericoli che i venti e le nevi apportano ne' glandi rialti : e basta per raccomandarlo la scelta fattane dai Romani. Mi si assicura che anche il sig. Ispettore Forti sia di parere doversi simil traccia seguire. Non aveud' io mai costeggiato tal fiume in quei siti, mi astengo da più precise indicazioni. Credo però che, in qualche parte della via , essendo le sponde alte e di durò tufo , meglio del taglio sienó da usarsi i muri di sostegno riempiti di rottami. Opino ancora che con tal mezzo potrebbe aprirsi prima una traccia di palmi sei di larghezza , buona per animali da sella e da soma , e quindi invogliate le popolazioni dall' interino vantaggio che pur sarebbe mollo , con altro taglio e coli' alzamento de' sostegni , ridursi strada rotabile. Nel primo caso nei rivoli che si gettano al Vomano basterebbero de' ponti rovesci selciati di pietre , e sostenuti da catene di solida fabbrica , o ponti di legnami di pochissimo o nessun valore in quei siti: ed anche di legno potrebbero farsi i ponti sul Vomano , ivi di stretto alveo. Avrò occasione di notare più avanti il bene di tale opera, la quale darebbe pregio ai vini ed olì delle basse terre , ed ai moltissimi legnami dei monti , che ora privi di valore marciscono nel bosco , o vi sono bruciati pel solo profitto delle cene-