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Osservazioni sulla prosperità della provincia del primo Abruzzo Ulteriore


Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 142

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   dosi a quella che mena a Malignano ed Ascoli , traversando Faraone , Passo , Civilella , Rocca , Campovalauo , Putignano , menasse a Teramo : e di qua ripartisse per Penne e Popoli. Troppe cose ho detto in un fiato , e troppo grosse. E prima di tutto ove prendere tanti denari ? Un' impresa di tanta difficoltà , clic richieder&bbe tre o quattro cento mila ducati , è ella da proporsi nelle nostre circostanze ? Insuperabile opposizione che io ho fatta a me stesso! E tale sarebbe se io progettassi una strada costruita eoa tutte le regole di arte , d'inalterabile solidità , a modo de' grand' ingegneri , con ponti corrispóndenti. Ma non è di tali opere che io parlo.
   Dal decadimento dell' impero Romano sino a 20 anni addietro non abbiamo . avuto strade fatte dalla mano dell' uomo , ma passavamo , e per lo più passiamo su quelle fatte co' piedi, sopra tracce cioè spianate dal calpestìo. Non era raro però , il caso che un Sindaco , o altro incaricato della polizia urbana facesse un ordine , un bando che un uomo a fuoco andasse ne' siti meno praticabili con zappe e con pietre a far de' parziali accomodi. Tali magistrati avendo una quasi illimitata autorità sui danneggiatori , usurpatori o ingombratoli delle pubbliche vie , con una procedura ad essi lucrosa e sommaria infondevano forte timore , e le strade erano più rispettate : non si ardiva nè di roderle , nè di scavarle per dar terra alle siepi , nè di gettarvi le acque de' fondi