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Osservazioni sulla prosperità della provincia del primo Abruzzo Ulteriore


Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 142

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   quali pallerò più innanzi , nella veduta di accrescere il bestiame pel bisogno dei concimi , de' quali proviamo la scarsezza in paragone del bisogno. In vano si lavoreranno i terreni , se non vi sarà come ristorare le perdite di successive e non mai interrotte raccolte. So che si propongono avvicendamenti, o sieno alternative di svariate culture nel periodo di quattro, sei , ed anche otto anni : in modo cioè , che io stesso fondo non sia seminato a grano che ogni quattro , o sei anni , e negl' intermedi a granone , fieni , rape , patate , legumi cc. , ciascuna specie dentro la rotazione una volta. Questo metodo è basato sul principio che ogni pianta assorbe i succhi a se omogenei, lasciando quelli che sono propri ad altra specie , la quale può con felicità succederle. Bramerei che qualche proprietario ne facesse la pruova in terre coltivate a proprio conto , mentre i semplici coloni non vi si piegherebbero che dopo replicati felici risultameli , ragguagliati col prodotto di simili fondi coltivati all' uso attuale ; avendo i nostri rustici una grandissima , e forse giusta diffidenza dei libri e delle teorìe , ma la massima confidenza nelle pruove di fatto e negli esempi. In qualsivoglia caso simili avvicendamenti potrebbero adottarsi nelle vaste e sterili tenute, non mai in quelle prossime ai paesi , ove la comodità de' concimi li renderebbe superflui. Nel contorno di Macerata, attesa la quantità di grascia che si ritrae da una città ricca c popolata , più non si usa nè la