prar iole grossolane dai Marchigiani. Quindi la coltura della canapa dovrebbe promuoversi. Vuole questa pianta moltissimo ingrasso , irrigazione con acque limpide , e terra leggiera. Abbiamo i concimi e specialmente le colombine , ma poche sorgenti guidabili sui piani , e poche terre friabili. L'irrigar le terre argillose è un errore , perchè nuoce alle successive raccolte. Ed io a ciò ascrivo la ragione per cui non si è introdotta fra noi 1' irrigazione , tanto comune nella valle di Solmona.
Il lino abbonda nel distretto di Teramo , particolarmente nelle marine , ed il tiglio si esita in parte in quello di Penne , e spesso più oltre; mentre il seme si estraregna, meno poco macinato in Controgucrra per olio ad uso de' pittori. La siccità di autunno ed i geli tardivi pregiudicano talvolta alle raccolte della derrata , che forma la base della biancherìa di tutta la provincia. Dopo 1' immensa introduzione de' musoli esteri , le tele /ine di lino meno si lavorano , perchè non possono abbassar di prezzo a livello dei cotoni.
La macerazione della canapa e del lino forma un allarme pregiudizievole a queste derrate , sebbene si faccia in piccoli stagni artificiali e temporanei , e spesso in mezzo alle correnti de' fiumi. Certamente il puzzo che danno manifesta lo sviluppo di gassi mefitici : ma 1' estrema piccolezza della loro superficie , e la lontananza reciproca in aperte e ventilate campagne allontanano ogni pericolo d' infezione