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Osservazioni sulla prosperità della provincia del primo Abruzzo Ulteriore


Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 142

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Lassi , ma pregialo nelle montagne , ove prosperando in terreni leggieri e fortemente ingrassati , dà in piccoli spazi copiosi e grossi pomi , e forma una sicura risorsa per quelle popolazioni. Ne' luoghi inferiori , le lerre essendo per Io più argillose , i concimi riserbati alle piantagioni , alle fave ed ai fieni , e rare le piogge estive ; non molto vi prospera. Ad ogni modo io ne fo coltivare piccole quantità da ciascun colono , non per una speculazione o quale succedaneo de' cercali ; ma come un legume di più fra i molti che abbiamo , e de' quali or 1' uno or 1' altro manca per le contrarie meteore. Generalmente le patate sono fra noi stimate in tempo di carestia , e si dispreizano quando i cereali sono a buon mercato. Sarebbe però desiderabile che ogni contadino ne piantasse un pezzo in ciascun anno, scegliendo la terra più leggiera , la più glassa , la meno ombreggiata da alberi , e la più vicina all' abitazione , ove ogni altro prodotto è danneggiato ; lasciando ai miseri Irlandesi il farne esclusivo consumo.
   l Prati naturali ed artifiziali. Pascoli.
   0ni masserìa , ove sono animali da la-i •
   voro e d' industria , ha intorno la casa rurale un prato naturale tanto più ubertoso , quanto più antica e la casa. Si falcia in primavera , e nel resto dell' anno vicn pascolalo. L' avidità de' padroni , ed anche de' coloni , onde profil-