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immediatamente sono state queste triplicate. Intanto la riferita proibizione è per noi desolante. Saputasi due mesi prima , fu tale la premura di prevenirla , clic fra dello tempo si sdaziarono alla nostra frontiera 120,000 metri di olio , senza contare quello passato in contrabbando. Portavasi per terra non solo in Ancona , ma sino a Bologna ed a Modena , e vennero in tal periodo ad incollarlo un grosso carretto di Firenze e due di Milano, tra quelli che io so casualmente.
Tornando al proposito , dirò clic gli uliveti sono antichissimi nella nostra provincia. Per la copia di essi Silio Italico chiamò verdeggiante la città di Penne. E veramente il suo distretto , ne ha avuti a preferenza per lo passato , ma ora anche quello di Teramo li propaga in vaste estensioni. Eccello le .grandi alture , e le terre umide , 0 esposte a venti umidi nelle rive de' fiumi e de' torrenti ; gli ulivi allignano in una zona, che può calcolarsi dai subappennini al mare , in una larghezza media di miglia i5 e di una lunghezza di circa 35 , 0 sia di una superficie di miglia quadrale 5oo circa. L' inverno del 1836 rigidissimo non !ia recalo loro alcun danno.
Riguardo alla cultura , sommamente acculata si ravvisa nella regione Pennese , poco diligente è slata nell' agro Prcluziano e udì' A-Iriano, sino a pochi anni addietro ; ma ora vi sijsouo adottate le stesse attenzioni con evidente profiLlo , e vi si sia introducendo la più