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Osservazioni sulla prosperità della provincia del primo Abruzzo Ulteriore


Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 142

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   gno. Del rcslo asserisca Rozier clic 1' ulivo si riile ilei potatore e dei diversi metodi di costui , eli' egli descrive differenti in ciascuna delle provincie di Francia , ove esiste tal ul-bero. Se il terreno è omogeneo e ricco , se 1' esposizione e le meteore sono favorevoli ; il frutto si coglierà in abbondanza , il fogliame sarà rigoglioso e ripiglierà una vaga forma a dispetto del potatore , come appunto avviene nelle nostre marine. E meglio potar male che non potare aifatto, o troppo risparmiare i vecchi rami languidi. Nuoce anche il ritardare la potagione oltre il biennio , eccetto che nei terreni soverchiamente magri , ne' quali la riproduzione dei rami è lenta e stentata. Il gran segreto però di aver molte ulive è di profondere alle piante mollo concime. Ciò si è sempre adoperato nel Pennese , e si è cominciato a praticar nel Teramano. Le colombine , che prima si vendevano agli Ascolani per le canapine, sono ora per lo più date agli ulivi , ne si trascurano i ritagli di cuoi e di corna che possono aversi. Le zappature di estate giovano a raffrenar la caduta de' frutti , ed alla miglior vegetazione della pianta. Nel secondo distretto negli uliveti più vicini ai paesi si tralascia la semina dei cereali , affinchè non consumino i succhi riserbati tutti all' ulivo : ed il sig. Ca-samarte giunge alla diligenza di coprire i tagli della potagione colla solita mistura di argilla c di sterco vaccino.
   Noi non abbiamo bisogno d' innestare eli