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Osservazioni sulla prosperità della provincia del primo Abruzzo Ulteriore


Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 142

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'hia parlo aquea , onde aver mosto più o meno zuccheroso, e colla successiva fermentazione più o meno robusto e durevole. Quel clic una volta faeevasi per pratica, ora da molti si fa sopra un dalo certo, mercc la misura col gleucoeno-inctro. Abbiamo trovata vera la massima del P. Onorati che il vino ottimo nasce da un mosto di 28 a 3o gradi. Se fa meno gradi , il vino è inferiore e dovrà bersi presto. Se oltrepassa i gradi 3o , sarà da invecchiare. INoi facciamo vini di tulte le gradazioni col mezzo dell' evaporazione. Di rado si espone al fuoco tutto il mosto di una bolte : ordinariamente una parie sì e 1' altre no , ed ognuno ha il suo metodo. Siccome il cotlo assai giunge a 36 ed anche a 4° > così vi si meschia il crudo di 20 a 24. Basta misurar 1' uno e 1' altro, e proporzionare il numero de' barili per averlo del calibro medio che si vuole. I vini di vili basse , di colline assolate, ridotti a 32 gradi 0 più , conservandosi più anni , gareggiano colla Malaga , e tale pub dirsi quello del sig. Patrizi di Molitorio. I vini più generosi e colorati si mandano nell' Aquilano. In provincia nostra quelli più bianchi e più deboli sono preferiti , e molti abborrono i vini ritornati , perchè li credono astringenti. Eccellenti sono i moscati di molte private famiglie , e rinomati quelli di Castiglione alla Pescara , ove si coltivano intere vigne di. moscatella , di cui , oltre il liquore , fanno spaccio dei grappoli freschi in Aquila. Diversi distinti proprietari van-