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brezzo ad assalire viti ed ulivi , ma si gittano senza pietà sulle siepi, che considerano roba da fuoco. E replicandosi ogni anno il giuoco , ne viene la distruzione, e lo scoraggiamento a piantarle di nuovo. Non ha il padrone alcun riparo a tale disordine. Supposto il rarissimo caso che sorprenda i tagliatori, ed incontri de' testimoni, può far la querela : si apprezza il danno pochi grani , quanto può valere un fascio di sterpi : la pena è al più qualche giorno di prigionia o di mandato in casa , considerandosi come furto di quattro o cinque grani , senza rinfranco di spese , le quali sono a carico del querelante ; essendoché i non possidenti sono esenti da ristori , e non sono le persone agiate clic vanno a procacciarsi legne furtivamente.
Avverto i possessori di siepi ad eliminare 1' abuso di rincalzarle di terra , colla sciocca idea di farle prosperare. Gli spini , coni' ogni altra pianta legnosa , han bisogno di radicare più a fondo che sia possibile. L' alzar loro d' intorno il suolo fa perire le radici inferiori , e li costringe a gettarne nella superficie. Non potendo jierò queste dilatarsi nel rialto , assalite dal sole , ben presto si disseccano , e lo spino perisce. A ciò si aggiunge che per ridar terra alle fratte , i contadini riserbano i tempi piovosi , e ponendo al di sopra un vero loto impastato colle pale , esso s' indurisce in modo che le piante non più rigettano , e si finisce con avere un greppo dov' era una siepe. Le siepi vogliono essere zappate in piano eguale al