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rialti non presentano la desolante nudità dei monti dell' Aquilano e di altre provincie , non ostante le giornaliere devastazioni.
È lo sboscamento ne' monti un male se-riissimo , non solo per la diminuzione degli alberi e della loro riproduzione , ma per lo scoscendimento della terra , e quindi dei rottami de' nuclei , che trasportati ne' fiumi han contribuito al successivo dilalamento degli alvei , eolla perdita di tanti fertili terreni ; dovechè prima le piogge e le nevi, cadendo nelle alture coverte di boschi o almeno di ceppaje , iraltenute dalle infinite radici , fiondi e fogliami , non ne piombavano rapidamente ; ma parte dolcemente scendevano , parte infiltrandosi attraverso 1' humus , e le fessure de'massi , alimentavano le sorgenti de' fiumi , e questi , se meno rovinosi si mostravano nelle alluvioni, più ricchi di limpide acque vedevansi nel resto dell' anno. Anche ne' luoghi bassi non può immaginarsi la differente rapidità e rovina di un fòsso , piantato nelle sponde di salici o di altri alberi ed arbusti, da nitro che scorra attraverso di nude sponde.
Sì certamente questi ed altri danni ha cagionato il soverchio dissodamento delle allu-ic; e con ragione si declama dagli Economisti n fra essi dai nostri Delfico , ( Gio. Filippo ) Nardi , e Cornacchia. Ma ciò non basta. Si è invocata la legge , e già una perfettissima ne abbiamo , servita da numerosi impiegati , i quali non sono suflicicnti ad assicurarci da