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Osservazioni sulla prosperità della provincia del primo Abruzzo Ulteriore


Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 142

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   1 O I
   lo è il garantirlo nel suo crescimento. Farebbe d' uopo cingerlo coti siepi o muri , cosa elio non si farà mai. Almeno bisognerebbe fare accorrere la severità delle Leggi , dichiarandosi ogni taglio o guasto delitto pubblico , punibile colla prigionìa , e coli' obbligo di scontare con tanti giorni di carcere o di lavori pubblici 1' ammontare delle spese. Ripeto : non sono stati i tagli de' proprietari che han distrutti gli alberi da legno. La vigilanza delle Autorità dovrebbe rivolgersi alle selve de' comuni , delle chiese e de' luoghi pii , non permettendo recisioni finche gli alberi da se non cadano ; giacche sotto titolo di legne morte , i temporanei amministratori pur troppo desolano piante Perdi e giovani.
   Garantiti i possidenti da' danni si rivolgeranno a creare capitali sicuri e lucrosi. Non è fra noi necessario piantare boschi negli attuali seminatori. Vi è ancora una moltitudine di terre inutili da addire a tale speculazione. Si Cominci dal porre salici , pioppi ed ontani lungo le immense rive de' fiumi e de1 fossi , assicurandoli con alcuni forti formati con cavalli , gabbioni , e pennelli , i modelli de' quali , venuti dalle Marche ed eseguiti nei fondi di mia famiglia sul Fiumicello , e la Grassa , già imitati da taluni di Campii , possono ivi osservarsi , e di là aversi i pratici costruttori. Si pianti prima nel silo meno esposto , e di anno in anno avanzandosi , si conquisterà terreno , da potersi in seguito dissoda-