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Osservazioni sulla prosperità della provincia del primo Abruzzo Ulteriore


Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 142

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   io 6
   vaiì seritLoii , i quali 1' assimilano a quella degli Arabi , e la chiamano barbarie , senza riflettere che gli Arabi vagano senza legge in deserti senza [ladrone ; mentre i nostri armenti non f;imio che cercar d' inverno una stazione più dolce , per ritirarsi in estate alle proprie case, ed ingrassare i seminatori.
   Ma chi crederebbe che nel prossimo passato anno 1836 sia stato chi abbia riproposto il sistema degli Stacchi ? La grande ragione addotta è , eh' essendosi depreziati i prodotti agricoli , bisognava promuovere la pastorizia : come se i frutti di questa non fossero avviliti egualmente. Tralascio di estendermi su cotanto sciocco progetto , sapendo d' essere stato rigettato dalla sapienza del Re , e dall' avvedutezza del suo Consiglio. Aveva io però stesa una memoria sull' assunto , della quale qui riporto una sola considerazione , cioè che dopo 1' abolizione degli stucchi , la nostra provincia ha duplicato , e forse triplicalo gli animali di ogni specie , cosa non sapula dai progettisti. Poiché se sono diminuite le grosse rnandre , sono cresciuti all' eccesso i piccoli greggi , si è diffuso il metodo di allevar nelle stalle le bestie grosse , ed è sorla una grandissima industria di vitelli lattanti, che si comprano in provincia di Aquila , ed educati con cure diligenti si rivendono adulti. Tutto ciò non può dimostrarsi con documenti , ma in ogni paese può farsene un conio da persone pratiche.
   IS'oi non proviamo pena a nudrir molli