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Osservazioni sulla prosperitą della provincia del primo Abruzzo Ulteriore


Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 142

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   animali , ma a venderli. Abbiamo nel secondo Apruzzo uno smercio delle pecore e di parie de' castrali : ma per le bestie bovine e pei porci , non ostante che il consumo de' macelli sia da 3o anni in qua decuplato , per poco che manchino gl' incettatori per le Marche e per Napoli , si cade nell' abbattimento. Inviamo alle Puglie asini , muli , e qualche cavallo. Non abbiamo razze, ma una quantitą grande di cavalle tenute nelle stalle : e si sa che in Inghilterra i puledri di queste riescono migliori di quelle di mandra. Onore al Re por 1' interesse preso di migliorare i nostri cavalli , inviandoci uno stallone di Holstein , dal qtuile abbiamo avuto nel primo anno io o 16 novelli , e ne attendiamo altrettanti nella corrente primavera. Dovrebbe la Societą economica provvedere de' montoni merini di lana fina , ed aflittarli 0 cederli a' possessori di greggi. Non avendo razze grandi di vacche per mancanza di vasti pascoli , non possediamo scelti tori addetti unicamente alla riproduzione , onde siamo privi del primo mezzo di migliorare i buoi. I conladini delle basse terre amandoli grandi e belli, preferiscono i giovenchi di Puglia , ove gl' incettatori vanno a prenderne in ciascun anno.
   Diamo alle nostre concerie i grossi cuoi , c parte delle pelli lanute. Il resto si spedisce 111 Napoli. Le agnellino , salite ora ad allo prezzo , si mandano in Ancona.
   L' abitare de' nostri agricoltori in case ru-