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ART. Vili.
COMMERCIO INTERNO ED ESTERNO.
Non vi ha per 1' interno traflico di un paese altro bisogno che quello delle strade , delle fiere e de' mercati : oltre la rimozione degli ostacoli di dogane interne , passi , pedaggi ec. Questi erano una volta gravi , e contribuivano non poco alla miseria. Ora son tolti interamente , ed i prodotti vanno da un punto all' altro del Regno senza la menoma vessazione. Le fiere per lo avanti rare tra noi erano privilegi ottenuti a somma grazia dai Sovrani , con maggiore o minore esenzione dai dazi , o erari sorte da riunioni di consuetudine alle feste delle Chiese. Ossi la bontà del Re non nega a verun paese il permesso di nuove fiere, salvo di sentirsi i vicini nelT interesse loro per fiere antiche. Ogni comune le ha perciò duplicate e triplicate collo scopo di procurarsi tanti giorni di gran consumo , ed un cespite per la cassa sullo gabelle che riscuote. Son esse utili certamente , perchè avvicinano in un dato punto i diversi produttori agli svariati consumatori d' ogni genere di merci , manifatture estere e nostrali , animali , e commestibili. Ivi tutto si porta e lutto si compra , particolarmente dalla gran massa del popolo. In oltre tali ragunanze sono un gran mezzo sociale. In esse gli amici si rivedono , i contratti si stringono , le commissioni si danno , e tutto finisce con liete c