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Osservazioni sulla prosperità della provincia del primo Abruzzo Ulteriore


Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 142

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   intentata la limosina , stento a crederlo , generalmente parlando. 'Se un sentimento di filantropia induce a sovvenire il disgraziato présente-, non muiivè a cercarlo , né a profondere in beneficenze tutto il suo avere , e la stessa esistenza , o la libertà : come in S. Carlo, clie distribuiva in un giorno il prezzo del principato d'Oria di'm'la scudi d'oro: o in S. Camillo clic abbracciava co' suoi • compagni ( quattro de' quali perirono ) i soldati Spaglinoli appestati , rifiutati da Napoli e sbarcati iu Pozzuoli : o in S. -Vincenzo di Paolo , e S. Giovanni de Mala, che si rendevano scliiavl in riscatto de' simili.
   Non mi sono • imbattuto in conversazioni sulla mendicità che non mi si siti ripetuta la storia di un cieco di Napoli , il quale tanto guadagnò accattando , da costituite pinguissima dòte alla figlia , che maritò poscia ad un suo benefattore caduto in miseria. E che male sociale vi sarebbe al fine che uno -fi'a mille , con istender la mano e recitar pietose' nenie arricchisse ; quando si stima buono che un altro , alto levando il gesto e la sonora voce in un teatro , non sempre a prò del costume , raduni da molti un ' patrimonio ? La differenza sarebbe che il primo accumulerebbe nojando , <• 1? altro divertendo. Siamo però tranquilli' che il- primo caso , se mai si è dato , non è per replicarsi.
   Dà una Statistica del i833 si ha che i mendici sono all' intera' popolazione del Regno,