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Osservazioni sulla prosperità della provincia del primo Abruzzo Ulteriore


Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 142

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   bile espressa nel catasto. Questo però , nella nostra provincia eseguito con un rigore non usalo in altre , lia una valutazione più alla della vera rendila. Di varie ragioni di ciò ne dirò due. Si basò 1' estimo non sugli affliti perchè rari , ma sul prodotto ordinario ridotto in denaro , depurato di spese , e sui contralti di compre. Per determinare il valore del finitalo si coacervarono i prezzi dei generi d' un decennio antecedente , ed il grano risultò del prezzo medio di ducato i 8o al tomolo. Da venti anni è sceso di mollo , ed ora un coacervo darebbe appena un ducato e gr. 20 al tomolo. La stessa diminuzione han soft'erto gli altri prodotti agrari . Altra base di valutazione furono i contralti di compra 0 di enfiteusi del decennio , che precede il 1806. Si credè che chi comprava per 100 ducati un fondo fosse sicuro di ritraine ducali cinque. Ora è massima conosciuta che le cose commerciabili hanno un valore bilanciato in proporzione de' compratori e venditori. Se i primi sono molli , e scarsi i secondi , il prezzo alzerà : ed al contrario. Le compre prese per norma , essendo anteriori all' abolizione dei feudi e fedecommes-si , alla secolarizzazione di tanti beni chiesastici, alla divisione de'demani comunali, ed alla vendibilità de' fondi de' luoghi pii, appartenendo in somma al tempo, in cui tre quarti de' predi 11011 crai) acquistabili ; arduissiino era il valore de' fondi , e basso quello del denaro , il quale davasi comunemente al 5 per 100 , dopo