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Osservazioni sulla prosperità della provincia del primo Abruzzo Ulteriore


Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 142

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   piantagioni le tante migliaja che trasportano altrove ! Fin anche molte chiese , conventi , e stabilimenti pubblici di altre provincie ne traggono ogni anno vistose somme. Prima delle restrizioni avevamo più di 4o conventi possidenti. Al presente fra conservati e ripristinati ne contiamo una decina. Or io considero una corporazione possidente una famiglia di più , perpetuantesi non per generazione ma per adozione, di sicuro consumatrice sopra luogo. Quindi Penne avendone riacquistate due , può dire di aver aggiunte due famiglie , ciascuna della rendita di ducali 2000. Teramo ed altri paesi hanno misgradilo tali riprislinazioni , e molli beni disponibili sono passati ad altre provincie. Di vantaggio i benefici Regi non residenziali sono fra noi numerosi. Il Re ne rimunera i sacerdoti che stima più 'degni , ma la grande maggioranza di costoro risiede nella capitale , o in altre provincie.
   Un paese è florido quando le naturali ricchezze ivi restano , vi circolano e vi si moltiplicandi , animandovi 1' argricoltura e le arti. Floridissimo è poi quando ricchezze nate altrove vi si concentrano. Conchiudo dunque che lo stalo della provincia nostra è quale può essere, proporzionato cioè all' agiatezza de' suoi abitanti ; poiché dai capitali accumulati viene 1' opulenza , che alimenta le arti : da esse il sicuro spaccio degli agrari prodotti , da cui l' aumento e la raffinatezza dell' agricoltura : da questa c dalle arli riunite il commercio vantaggioso :