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Quadro storico analitico degli atti del Governo
de' domini al di qua del Faro - Manuale per gli uffiziali giudiziarj ed amministrativi

Stamperia Flautina Napoli, 1833, pagine 419

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   trano ti ti ivi giunti al più allo perfezionamento. Ma le vivendo de'secoli posteriori distrussero sì grande prosperità, di modo clie sembra favolosa la storia di que' tempi , ora clie vediamo quelle favolose città per la piupparle scomparse , e queste l'elici contrade giacer sotto le acque , ingolle e silenziose .
   Dal n3o, epoca nella quale Ruggiero I. fondò la Monarchia Siciliana , lino al iy32 lii sempre ignorato il delicato, importante, e difficilissimo sistema di beu conoscere e provvedere a'bisogni del popolo, in maniera che non solo noi non avemmo momento alcuno di mediocrità , ma tutte le fasi alle quali il nostro Regno è andato soggetto dimostrarono sempre l'insufficienza dei mezzi che all' uopo volevansi usare. Un' occhiata agli annali pali ii, e scorgeremo questa dispiacevole verità.
   La riunione di sette grandi uffiziali alla corte fu creduta da Ruggiero I. capace a formare un Supremo Consiglio tale , che non solo potesse escogitare le misure di buon governo , ma anche direttamente soprassedere alle corti de'bajoli , de'giustizieri e de' canterani, alle giurisdizioni delle quali era affidala 1' amministrazione civile e penale. Cumulate così le più importanti alle più triviali attribuzioni, ne nasceva tal confusione , che nel 1154 Guglielmo I. fu costretto ordinare che il Gran Giustiziere unito a' suoi assessori invigilassero alla buona applicazione delle leggi , ciò che diede origine alla Gran Corte.
   La parte amministrativa era in quei tempi così trascurata, che appena ebbe da Federico II. nel 1197 un ombra di cura colla istituzione de' Capìlanei nelle Provincie .
   Furono è vero , un poco più distinti i diversi rami del governo durante il Vicariato di Carlo I. di A.ngiò , avendo questi stabilito , che i grandi affari de'partieolari potessero rivedersi dalla gran corte del giustiziere , formando 1' una e 1' altra corte in modo che avessero potuto avere un certo ordine nella discussione e nella distribuzione degli oggetti. Ma egli stesso limitò le Sovrane iacoltà eolle innumerevoli concessioni che fece di feudi colla giurisdizione .
   Bartolomeo di Capita, celebre nel l3og per aver perorata la causa di Roberto avanti Clemente V. influì assai ad un qualche miglioramento , ma essendo giurisperito piucchò legislatore non yalsc a consigliare in tali oggetti