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Quadro storico analitico degli atti del Governo
de' domini al di qua del Faro - Manuale per gli uffiziali giudiziarj ed amministrativi

Stamperia Flautina Napoli, 1833, pagine 419

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   costanze . i\on s'imposero nuovi dazii , ma si procurò di ricomprare gli alienati.
   Si onorarono nel medesimo tempo le lettere e le arti. L' Università degli studii fu l'istaurata. Lo studio dell' antichità , che aggiunge ai pregi della natura , di cui il Regno è arricchito , un oggetto di curiosità e d'istruzione , fu promosso dissotterrandosi a spese del Re interi paesi, che l'eruzioni del vesuvio avevano nei passati secoli seppelliti; c ne furono illustrati i monumenti con magnificenza veramente reale. Napoli fu decorata di edifizii sontuosi e splendidi: la Regia di Caserta divenne uno de'più augusti monumenti di architettura da garreggiare con quelli della prisca italiana grandezza. Molte manifatture furono stabilite. Si procurò con un magnifico stabilimento d'incoraggiare tutti i i generi d'industria in un'albergo generale de' poveri. Il commercio divenne florido ed attivo ; e diversi trattati furon conchiusi con l'impero Ottomano, con la Svezia, con la Danimarca , e con 1' Olanda per promuovere la navigazione. Dall'altra parte l'autorità rispettata e sacra del Sovrano non permise che alcuno de' sudditi fosse oppresso .
   Nel iy38 si fecero i primi passi per la riforma dei Tribunali. Fu tentata l'impresa più grande e di un'utilità più generale, di riordinare le nostre leggi e di ri-dnrle in una forma generale. L'intrapresa era degna del genio di un gran Monarca , ma vi bisognavano uomini capaci di eseguirla. . . .Fu oggetto di dubbio se questo corpo di leggi, che servir doveva per Italiani, dettar si dovesse in italiano. Parve strano che le leggi in Napoli parlar non dovessero la lingua di Paolo c di Ulpiano . Si disputò lungamente, e si scelse alla fine il partito di dettarle in italiano ed in latino ! ... 11 genio di Carlo sfolgorò nella sua grandezza quando prescrisse agli accademici Ercolanesi che l'erudizione stessa parlar dovesse il linguaggio patrio .
   Ma questo solo fatto ci dimostra che le grandi riforme eseguir non si possono senza vastità di concepimento che ne tracci il disegno , e senza vastità di prudenza che ne agevoli l'esecuzione rimovendo con costanza , ma insensibilmente gli ostacoli. Recidere il nodo con la spada non è sciorlo , ma per intollerante prccipitanza ridurre in pezzi isolati ciò che a nuova forma di legame servir dovva .